Comitato Genitori/Insegnanti – Scuola Tacito-Guareschi

Ben svegliati.

La scuola è appena iniziata ma il disastro campeggia, finalmente devo dire, su quasi tutte le prime pagine web e giornali  (velatamente anche su quelli di destra, tranne quelli di stretta osservanza Berlusconiana), forse complice la crisi interna del governo.

Sembra si siano accorti che le operazioni di Tremonti e della Gelmini sulla scuola sono state delle mere scuse per licenziare un po’ di gente (non la meno meritoria ma la più indifesa), fare cassa e reinvestire (buttare) soldi pubblici nelle scuole private o in qualche privilegio politico.

Sembra che abbiano vagamente intuito che il sistema scolastico, ossatura e speranza di un paese al pari di quello della ricerca, non si riforma a bastonate cieche senza consultare nessuno e bombardandone le basi. Sembra … e chissà che la maggioranza dei genitori silenti, di qualunque colore politico siano, non apra finalmente gli occhi, guardando oltre la propaganda. Chissà che non aumenti il numero di coloro che capisce che la Gelmini la fa facile perché tanto a lei così non costa proprio nulla, nemmeno in termini di neuroni.

Potremmo riportare articoli da molti giornali, ma potete anche andarveli a guardare da soli … questi qui sotto sono una testimonianza pre-inizio di scuola, a “bocce quasi ferme”.

Repubblica, Il FattoQuotidiano, l’Unità, Il Messaggero, Il Secolo XIX, l’Avvenire, La Stampa

E proprio da un articolo de La Stampa voglio riportare un frammento.

[…] La Gelmini si potrebbe trovare davanti a un vero «muro di gomma», fatto di pervicace boicottaggio e di resistenza passiva di chi dovrebbe attuare quelle direttive, tale da vanificare qualsiasi volontà riformatrice.
Il sistema della scuola italiana è molto più complicato di quanto la Gelmini faccia finta di credere ed è difficile si possa smuovere senza la collaborazione e il consenso della grande maggioranza di coloro che ne fanno parte. E’ vero che il ministro deve disinnescare una «bomba precari», la cui miccia è stata accesa da predecessori irresponsabili e da gravi complicità sindacal-politiche, ma non può ignorare la condizione drammatica di tanti giovani ed ex giovani destinati a una sicura disoccupazione. Con l’aggravante di accuse generalizzate e ingiuste sulla loro militanza politica. Prima di tutto assolutamente presunta e, poi, eventualmente, del tutto legittima in un Paese democratico.
Così come è evidente che bisogna frequentare con costanza l’aula scolastica. Ma le eccezioni alla regola dei 50 giorni di assenza, peraltro già ammesse dal suo ministero, rendono abbastanza irrilevante un annuncio la cui concreta attuazione si affida al solito buon senso del collegio degli insegnanti. […]

Mi sembra che centri abbastanza bene uno dei problemi principali. Dimentica solo di dire che …

1) dal 2001 al 2006 ha governato lo stesso governo di adesso con lo stesso ministro dell’economia

2) dal 2008 al 2010 anche

3) che a questi suggerimenti e alle richieste di dialogo che sono evidenti dalle proteste di questi giorni … la Gelmini risponde come un maledetto disco rotto, negando le evidenze ed frequentando solo interviste preconfezionate senza contraddittorio. Segno che non è un ministro libero, ma un fantoccio. Dispiace dirlo, onestamente.

E’ quindi inesatto assolvere il governo dalle colpe passate, anche se effettivamente condivise con altri governi. Soprattutto per quanto riguarda il precariato visto che dal 2001 il “blocco delle assunzioni” che ha generato il precariato pubblico, blocca qualunque “sana” dinamica del lavoro pubblico. Qui si aprirebbe però una parentesi che non può essere affrontata in modo superficiale.

Per il resto, mi sento di riportare la situazione nella nostra scuola: le ore alternative alla religione sono state chieste ma non sono state ottenute. Non è garantito quindi, sebbene lo sia per legge, il tempo alternativo per tutti quelli che lo hanno chiesto. La preside ha reiterato la richiesta. Ma la sordità delle istituzioni è diventata un leit-motiv di questa legislatura.

Cambiano diverse insegnanti. E’ raddoppiata la mensa scolastica … e per giunta abbiamo 2 ore in meno alla settimana per il tempo pieno … quindi uscita anticipata.

Infine, prevedo che anche quest’anno le risorse per le supplenze finiranno a febbraio come l’anno scorso. Quindi i nostri figli, come l’anno scorso, finiranno a essere sparsi per le altre classi.

Il nostro, prima di Gelmini-Tremonti, era un istituto fantastico. E’ arrivato dove è arrivato per lo sforzo profuso da chi lo gestisce e da chi ci lavora o ci ha lavorato (preside, insegnanti, ata ecc).

Ci sono circa 600×2 genitori che afferiscono a questo istituto ogni anno … e la stragrande maggioranza ha lasciato, per due lunghi anni, che tutto questo accadesse, nonostante le numerose sveglie che abbiamo suonato.

Torno a ricordarvi che esistono COMITATI, SITI WEB e molto altro. Per esempio c’è l’infaticabile Rete Scuole.

Articolo di fine post, da Repubblica.it, dove potete anche raccontare la vostra di storia. Fatelo.

Raffaele, genitore

Con calma, cari genitori. Non c’è fretta … anche se la scuola pubblica sta morendo.

Vedo la scuola perdere pezzi. Vedo le scuole private, quelle che la maggior parte di noi non si può permettere, gioire. Vedo il bullismo aumentare. Vedo fra un po’ di anni i nostri figli, quelli che avranno comunque sviluppato uno spirito critico e non saranno tanti, rinfacciarci di aver lasciato che tutto questo accadesse.
Vedo la scuola pubblica gravare sempre più sulle nostre tasche. E non ce lo possiamo permettere.

Vedo, e questa non è una proiezione, alcuni genitori e insegnanti di questo inerte paese, rendersi conto di tutto questo e far di tutto per svegliare gli altri mentre tentano di impedire il disastro.
Vedo il silenzio dei media.
Per questo vi riporto qui sotto alcune cose che spero vi prendiate il tempo per leggere/vedere/sentire.

1) Video del sit-in sotto al MIUR: Chiappetta, dirigente del MIUR, ha dichiarato che la soppressione di 68 classi a tempo pieno nel Lazio è un errore dell’Ufficio scolastico regionale (responsabile: Novelli). La Novelli ha smentito Chiappetta che ha rismentito la Novelli. Regna il caos nel Governo, mentre la Gelmini inaugura le fondazioni con Bondi. Guardate il video fino alla fine … per favore.

2) Intanto, i precari hanno bloccato gli scrutini, come riportato qui sotto.

Scuola, bloccati gli scrutini in 13 regioni Cobas: “Arriveremo a oltre ventimila”

Contestati i tagli “feroci” attuati dalla manovra. Sit-in di protesta oggi davanti alla sede del ministero dell’Istruzione. Previste altre manifestazioni davanti alla Camera e al Senato nei prossimi giorni

da L’unita e da La Repubblica (perché su altri giornali è difficile trovare qualcosa che rispecchi i fatti).

3) Infine: notizie e informazioni dal fronte delle proteste … Ancora una volta: guardate il video fino in fondo per favore …

In conclusione: non continuate a chiedervi o a chiedere ad altri cosa si può fare. Ci sono coordinamenti di genitori e insegnanti su tutto il territorio che si danno da fare. Le cose da fare ci sono e non bisogna aspettare che qualcuno vi guidi. Non c’è più tempo. Chiedete di entrare nei coordinamenti. Andate in prima persona alle riunioni, toccate con mano la vera informazione sulla scuola. Partecipate alle iniziative.
Tutto questo è faticoso e meno persone lo fanno, meno persone condividono il carico, e più diventa difficile, perché contro di noi si muove il nulla del disinteresse, dell’indifferenza e della disinformazione.

Siete genitori, avete un grande potere. E da grandi poteri derivano grandi responsabilità.

La prima ragione di manifestazioni, sit-in, flash mob e quant’altro è quella di squarciare il velo della disinformazione steso dai media mainstream, come la Rai (ad eccezione in parte, ma solo in parte, del TG3) e Mediaset.

La seconda è quella di costringere il governo e le sue emanazioni a rispondere alle richieste pressanti di genitori, insegnanti e sindacati in modo da evidenziare, nel caos che si sta generando, le loro incongruenze  e portarli a ritornare sui loro distruttivi passi prima che sia troppo tardi.

Raffaele, un genitore.

Un po’ più dei 7 seconds che cantavano Neneh Cherry and Youssou N’Dour qualche anno fa.

Questo è un video da ascoltare, ed è una lezione da vedere. E’ un aggiornamento NECESSARIO visto che le informazioni sulla situazione della scuola continuano a essere incredibilmente FALSATE da facili affermazioni del Ministro  (e dalla inerzia di una parte, non tutti per fortuna, dei genitori) sul tempo pieno. Aggiornamento da seguire fino in fondo.

D’altronde sono solo 7 minuti, un tempo più che ragionevole e meglio speso di 7 secondi davanti ai TG nazionali.

7 minuti per scoprire che … IL MINISTERO I SOLDI NON CE LI RESTITUIRA’ … Importante no?
PS: a proposito, oggi ci troviamo in un presidio importante davanti al MIUR! Ore 17:00.

Con l’occupazione dell’USR (Ufficio Scolastico Regionale) avvenuta oggi, Lunedì 17 Maggio 2010, è iniziata una quattro giorni di proteste “forti” contro la “riforma” scolastica. Erano presenti, insieme, insegnanti e genitori di diverse scuole aderenti al Coordinamento Permanente delle Scuole di Roma, ed esponenti CGIL e Cobas.

L’azione di oggi era stata preceduta da un’altra azione durante la quale alcune mamme si erano incatenate sotto l’ex Provveditorato e dall’occupazione da parte dei genitori della Scuola Iqbal Masih di Roma.

Vi lasciamo al servizio del TG3 nazionale (che a dire la verità rende poco il senso dell’occupazione di oggi, ma almeno un servizio lo ha fatto) e al comunicato del Coordinamento delle Scuola di Roma. Inoltre, in fondo vi riportiamo un estratto e il link al volantino delle “4 Giornate di Roma”.

Servizio del TG3 sull’occupazione dell’USR (click sull’immagine)

COMUNICATO STAMPA: ROMA 17 MAGGIO 2010

SONO INIZIATE “LE 4 GIORNATE DI ROMA” PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA DALL’ATTACCO DI QUESTO GOVERNO.
AVEVANO DETTO CHE IL “TEMPO PIENO” NON SAREBBE STATO TOCCATO: BUGIARDI!!!
72 CIRCOLI DIDATTICI SOLO A ROMA HANNO SUBITO TAGLI ALLE LORO CLASSI. OGGI ALLE 15,30 IN 200 PERSONE, GENITORI, DOCENTI, PRECARI E BAMBINI SIAMO ENTRATI NELL’UFFICIO REGIONALE SCOLASTICO E LO ABBIAMO OCCUPATO, SALENDO TUTTI INSIEME AL 3° PIANO E RESTANDO PER ORE NEL CORRIDOIO DAVANTI ALLA PORTA DELLA NOVELLI (DIRIGENTE GENERALE DELL’UFFICIO) CHE NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI USCIRE A PARLARE CON TUTTI NOI. DOPO UNA LUNGA CONTRATTAZIONE UNA NOSTRA DELEGAZIONE E’ STATA RICEVUTA. [Leggi Tutto]

Le 4 Giornate di Roma in difesa del Tempo Pieno e della Scuola Pubblica (click sull'immagine).

Coordinamento Permanente delle Scuole di Roma

La mobilitazione sta crescendo ma è solo all’inizio: dobbiamo continuare  così per battere il progetto di smantellamento della scuola pubblica statale

LUNEDÌ 26 APRILE 2010 ALLE ORE 17,00

ASSEMBLEA CITTADINA

Aula Magna del Liceo CAVOUR,

Via delle Carine,1 ( Metro B –  Colosseo).

Ordine del Giorno:

·       Discutere l’organizzazione del Coordinamento
·       Promuovere l’informazione ed il dibattito in tutte le scuole
·       Portare le nostre richieste all’attenzione dei media
·       Discutere le prossime iniziative di protesta
·       Promuovere i contatti con il movimento nelle altre città
·       Promuovere l’organizzazione di una manifestazione nazionale

Scarica il Volantino dell’Assemblea –> Assemblea 26 aprile al cavour

Il 25 APRILE 2010 si terrà, al Parco Giordano Sangalli (Largo R. Petazzoni) una … Festa di Popolo, con intrattenimento per piu’ PICCOLI di JONATHAN, sponsorizzata dal Minicipio VI e dalla Provincia di Roma, dal titolo emblematico …

La scuola è il futuro della memoria

Alleghiamo la locandina, che potrete trovare comunque anche nella colonna di destra di questo Blog.

Per questa manifestazione, Leonardo Loche presidente del C.d.I (Consiglio di Istituto) del liceo Kant, ha richiesto ed ottenuto uno stand che ospiterà il Coordinamento Permanente delle Scuole di Roma.

La manifestazione Cittadina per la Scuola Pubblica, svoltasi a Roma ieri 17 Aprile 2010 è andata bene. La concomitanza della manifestazione in favore di Emergency non ha aiutato dal punto di vista della diffusione dell’informazione, ma tant’è … era prevedibile.

Certo è che la presenza di una telecamera del TG3 all’interno del corteo non può compensare il disinteresse totale dei media principali per le sorti della scuola pubblica. Un disinteresse che dura da troppo tempo. E’ davvero fastidioso, forse intollerabile. Se poi si pensa che le immagini girate da quella telecamera non le abbiamo trovate sul TG3 della sera … (mentre di altri eventi pomeridiani, fino al gatto sull’albero, si …) beh!

Tocca quindi a noi provare a colmare il gap, attraverso la rete, con filmati e quant’altro. Per i filmati ci vuole un attimo quindi, intanto, abbiamo caricato alcune fotografie nella apposita pagina del blog, che potete raggiungere cliccando sulla fotografia qui sotto o nella voce del menù.

Un messaggio al MIUR ...

Oggi, 14 Aprile 2010, è stata diramata la CIRCOLARE Ministeriale n. 37 del 13 Aprile 2010.

Il contenuto, detto in parole molto povere (nel vero senso) sono 25.000 tagli per l’anno 2010/2011, solo fra i docenti.

Prima di vedere i dati nel dettaglio è necessario mettere in evidenza una cosa: tutto ciò che sta accadendo è legato a una legge promulgata all’inizio di questa legislatura, appena 2 mesi dopo l’insediamento del governo. Quella legge è la 133/2008 e in particolare all’Art. 64.

Leggendo il testo della CM 37 infatti, questo articolo e la relativa legge sono citati ogni 3 righe.

La L. 133/2008, Tremonti-Brunetta, dice, senza mezzi termini, che si devono risparmiare soldi sulla scuola attraverso la riduzione dell’organico, nell’arco di 3 anni. Punto. Non c’è altro.

Tutto quello che la Gelmini ha promulgato in questi anni ha solo questo scopo. Per questo la 133 è la madre vera della distruzione della scuola pubblica. Per questo, con immenso dispiacere, riteniamo di aver avuto ragione a giudicare l’ultimo ministro della pubblica istruzione un inutile pupazzo.

Il “maestro unico”, il “grembiulino”, il “voto in condotta”, la “reintroduzione dei voti numerali”, l’equazione “compresenze=docenti di troppo”, le bugie sulle percentuali spese in stipendi [vedi questo post] … sono stati tutti metodi di distrazione di massa per non dover ripetere ogni giorno: “dobbiamo licenziare 180.000 persone per fare cassa senza smettere di regalare soldi a destra e a manca alle numerose lobby di questo paese”.

Anche la questione bullismo. Il bullismo a scuola è presente, questo è certo. Ma i principali organi di informazione lo hanno pompato come notizia, quasi quotidianamente, solo quando, l’anno scorso, serviva a sostenere che tutti i mali del mondo dipendessero dalle compresenze che avevano minato la figura dell’insegnante di riferimento come figura “genitoriale”.

Comunque: qualunque cosa pensiate di quello che sta facendo il MIUR, è importante che tutti noi chiamiamo le cose col loro nome: questa non è una riforma ma un macello della scuola fatto perché altro non si può tagliare (non conviene) e quindi si distrugge la scuola pubblica che, purtroppo, è largamente indifesa.

Perché è indifesa? Perché i suoi clienti principali, i bambini, non hanno voce in capitolo e perché i genitori e i docenti dormono, in larga parte, sonni profondissimi.

Passiamo ai dati: li trovate nelle 4 immagini riportate qui sotto, che provengono dal file di Tabelle Allegate alla CM 37/2010. C’è poco da dire (e un po’ lo diceva già l’11 Aprile la FLC-CGIL dopo gli incontri dell’8 e del 9): a fronte di 500 insegnanti in più alle scuole dell’infanzia, le elementari perdono quasi 9.000 posti in organico, le medie quasi 4.000 e i licei quasi 14.000 … per un totale di quasi 26.000 che sommati ai 45.000 dell’anno scorso fanno 70.000 insegnanti, e relative ore di insegnamento in pratica, strappati ai nostri figli.

Ci servono più persone come l’elettore PDL di Adro per fermare questo scempio. Dove sono?

Figura 1: Organici Infanzia

Figura 2: Organici 2010 Primaria

Figura 3: Organici 2010 Secondaria I

Figura 4: Organici 2010 Secondaria II

Il 13 Aprile 2010 (ieri) alle ore 12:00 è nato il Gruppo FacebookQuelli della Tacito Guareschi“, di cui trovate uno screenshot (cliccabile) qui accanto. I gruppi Facebook stanno diventando importanti e versatili aree di discussione, scambio di idee e di materiale e la presenza della nostra scuola sul social network più frequentato del mondo è una notizia positiva. E’ già attiva un’area di discussione sul contributo volontario.

Speriamo che questa iniziativa faciliti una maggiore diffusione sia delle informazioni che delle iniziative, fra i genitori della scuola, anche nell’ottica di una maggiore comprensione di come funzioni praticamente una scuola, conoscenza che in questo momento in cui la scuola pubblica rischia di fallire, è più che mai fondamentale.

Invitiamo tutti a dare il loro contributo (opinioni, suggerimenti e soprattutto domande).

Questa domanda è strana. Se la pongono quelli che protestano contro la riforma Gelmini a anche quelli che la appoggiano. Come esempio  prendiamo questa immagine da “il Giornale” .

Con questo post vorremmo rispondere invece a due domande che pensiamo siano più importanti:

  • ci sono i soldi per realizzare la “Scuola che vorrei”? Qualunque essa sia?
  • cosa serve per avere una scuola di qualità … per esempio, si spera, “la scuola che vorrei”?

Ci sono i soldi?

Per capirlo sarà bene, dopo un anno di proteste, tirare le somme di quello che sta succedendo alla scuola. E per somme intendiamo proprio “soldi“.

Tutto Scuola, rivista piuttosto famosa che si occupa del mondo scolastico, in qualche modo si pose questo problema nel lontano 2007.  In quell’anno la rivista pubblicava una importante analisi “economica” della situazione dei finanziamenti all’istruzione nel nostro paese dal 1992 al 2005, basata su dati ufficiali ISTAT. L’articolo si concludeva con: “Più risorse, più qualità. Tutto virtuale, purtroppo.

L’analisi di TuttoScuola è importante e la usiamo per capire la differenza fra “prima” della riforma Gelmini e dopo la riforma Gelmini.

Riportiamo alcune parti significative del testo originale (che potete invece leggere per intero sul sito di Scuole Modena), ricordando che “oggi” nell’articolo significa “2007”:

Dal 1990 al 2005 la spesa pubblica globale è passata da 373.503 milioni di euro a 687.291 (ovviamente l’aumento ha risentito anche dell’inflazione), con un incremento complessivo dell’84%.

La spesa per l’istruzione è cresciuta meno […]. L’incidenza della spesa per l’istruzione sulla spesa pubblica totale si è […] ridotta dal 10,3% del ’90 al 9,7% del 2005: -0,6%. Sembra poco, ma se si fosse mantenuta la percentuale di 16 anni fa, oggi si dedicherebbe all’istruzione ben 4,2 miliardi di euro in più all’anno […]. E con 4,2 miliardi di euro all’anno in più si potrebbero migliorare le strutture di tante scuole, promuovere iniziative di formazione e aggiornamento più ambiziose, magari per combattere meglio fenomeni dagli alti costi sociali come il bullismo o l’abbandono scolastico. E poi premiare significativamente gli operatori scolastici che danno qualcosa in più, e così via con altre misure che concorrerebbero a risollevare – almeno parzialmente – la scuola, […].  E invece no, sembra proprio che da 16 anni l’istruzione non sia la tra le prime preoccupazioni del nostro Paese.

Ecco! Per questo si protestava nel 2007 quando i finanziamenti alla scuola pubblica aumentavano in termini assoluti, ma lo facevano più lentamente di tutte le altre voci di spesa pubblica così da non consentire di migliorare ulteriormente la scuola per renderla in grado di affrontare nuove sfide e nuovi problemi. E dal 2005 al 2008 cosa è successo?

Figura 1: Voce di spesa pubblica per la Scuola dal 2000 al 2008, in milioni di Euro.

Figura 2: I numeri riportati per anno, sono in percentuale rispetto al totale della spesa pubblica effettuata nello stesso anno.

Le figure 1 e 2 (relative alla base dati Istat 2000 – 2008) mostrano l’aggiornamento al 2008, da cui si evince che l’andamento evidenziato da TuttoScuola fino al 2005 è stato confermato fino al 2008, poco prima della riforma: l’adeguamento degli investimenti in Istruzione (Figura 1) ha  infatti seguito a malapena l’inflazione, mentre la percentuale rispetto alla spesa pubblica (Figura 2) ha continuato a scendere fino ad arrivare al 9.27% del 2008. Non si può dire lo stesso per Sanità e Difesa (due settori dove l’industria fa grossi affari senza ricadute significative sull’occupazione … vedi la storia dei 131 Caccia Bombardieri).

Arriviamo ad oggi: la differenza fra le scelte operate  dai governi passati (anche del medesimo colore politico) e da quello attuale (col MIUR alla Gelmini per capirci), è che adesso si è andati molto oltre il rallentamento dei finanziamenti perché si è operata addirittura una drastica inversione di rotta introducendo gli enormi TAGLI di cui parliamo da un anno. Se 4.2 miliardi di mancati aumenti non consentivano alla scuola di migliorare (come giustamente lamentava TuttoScuola),  allora gli 8 miliardi SOTTRATTI in tre anni (di cui il primo sta finendo) consentono solo di peggiorare … e/o di scavare nelle tasche (già tassate) dei genitori.

A conferma di quanto detto, c’è un articolo di Repubblica, di cui riportiamo la frase finale perché parla di Europa (e quindi anche di paesi OCSE):

[…] E in Europa? Le cose vanno diversamente. I 15 paesi dell’Ue dirottano sull’Istruzione in media il 10,5 per cento della spesa complessiva: una cifra di gran lunga più vicina a quella sostenuta per Sanità (13,3) e per Servizi generali (14,9). E questi dati, per l’Italia, sembrano destinati a peggiorare. La manovra finanziaria dell’esecutivo taglierà nel prossimo triennio quasi 8 miliardi alla scuola (quasi tutti sul personale) e oltre uno e mezzo sull’università.

Tutto questo risponde alla prima domanda che ci siamo posti: ci sono soldi per avere “la scuola che vogliamo”, qualunque essa sia?

La risposta è NO. Gli scarsi finanziamenti pre-2008 non permettevano di migliorare  il sistema ma i tagli post-2008 stanno mandando in crisi il sistema dell’istruzione pubblica.

Cosa serve?

Su cosa si basa una buona scuola. Per cosa si devono spendere i soldi, cioè? Per rispondere a questa domanda dobbiamo capire prima cosa è vero e cosa no, e cosa succede in posti che per noi sono un riferimento (paesi UE e paesi OCSE). Riportiamo uno stralcio di un’intervista recente del Ministro Gelmini pubblicata su Sussidiario.net [leggi] e ripresa da molti organi di informazione (contrariamente a quanto accade a chi protesta!):

[…] Intanto le scuole denunciano una crescente “sofferenza” economica nella gestione ordinaria: mancano la carta per le fotocopie, i toner, la carta igienica ecc…

Sono problemi reali che mettono in evidenza il modo in cui vengono spese le risorse nell’istruzione. L’Italia non spende meno degli altri Paesi ma spende male. Più del 97 per cento del bilancio dell’Istruzione infatti viene assorbito dagli stipendi e poco resta per le spese più urgenti così come per l’edilizia scolastica e la formazione. Il governo che ci ha preceduto non ha avuto il coraggio di affrontare questo problema, ha evitato di mettere mano alla pianta organica scaricando tutto il peso della razionalizzazione delle spese proprio sul risparmio di carta e toner.  […].

Queste, ci dispiace dirlo, sono 3 cose false in 3 righe. Il problema delle cose false è che quando sono ripetute all’infinito e col megafono … diventano vere, nel sentire comune. Però sono false.

Figura 3: Grafico della spesa corrente nei paesi OCSE, con focus su scuola primaria e secondaria.

a) L’Italia NON spende meno di altri paesi? E’ falso! Come dimostrano questa figura e soprattutto la Figura 3 (qui accanto) basate sul dato ORIGINALE OCSE, l’Italia spende in Istruzione Ricerca e Sviluppo meno dei paesi in cui la scuola, la ricerca e lo sviluppo funzionano alla grande. Inoltre la spesa corrente dedicata all’istruzione primaria e secondaria è la stessa o inferiore rispettoa quella di molti altri paesi OCSE in cui la scuola funziona. Lo dice l’OCSE!

b) Più del 97% del bilancio dell’Istruzione è assorbito dagli stipendi. FALSO! Questa, fra le cose non vere è quella che fa più rabbia perché oltre a dire una bugia alimenta anche la sensazione che la scuola sia uno stipendificio e che questo succeda solo in Italia. Per capire dobbiamo definire prima il concetto di Spesa Corrente: la spesa corrente (citiamo Wiki) è quello che serve al funzionamento dei pubblici servizi. Include gli stipendi La Gelmini quando parla del 97% parla NON degli stipendi ma della spesa corrente che a sua volta è una parte della spesa complessiva per l’Istruzione, … e per

giunta sbaglia! La spesa corrente nel 2005 (dati OCSE, vedi Figura 3) era il 93,7% NON il 97. Solo l’80,4% di questo (come riassunto bene in Figura 4 … cliccare per zoomare) è  usato per stipendi (in linea con la media OCSE). Quindi SOLO il 75 (settantacinque!!!) per cento della spesa totale è usato per stipendi. Qualunque sia la cifra spesa per lo Staff della scuola … è esattamente nella media OCSE e meno di Francia, Germania, Stati Uniti e Spagna.

Figura 4: Spesa corrente e Stipendi (Dati OCSE, tabella 1)

Conclusioni

Qualunque sia la cifra spesa in stipendi, è evidente che tutto il mondo civilizzato ritiene, e saerebbe ovvio a tutti se l’informazione fosse vera informazione, che quello che serve per la scuola sono gli insegnanti. Buoni, tanti e ben pagati. Invece è proprio li, e in allegria, che troviamo i tagli del nuovo ministero della Gelmini. Taglio delle compresenze e licenziamento dei 130.000 precari e 40.000 A.T.A. avranno (e stanno avendo) quindi conseguenze gravi su “la Scuola che Vogliamo”.

I soldi tagliati non consentono e non consentiranno ai “bambini” di esercitare il loro diritto a

  • avere supplenti (men che meno che realmente portino avanti i programmi)
  • non essere sparsi per le classi quando mancano gli insegnanti
  • avere un numero sufficiente di insegnanti di sostegno
  • svolgere le attività alternative all’insegnamento della religione cattolica
  • avere laboratori e attività ricchi e funzionanti
  • avere più insegnanti sempre aggiornati
  • avere scuole pulite
  • vivere le loro 6/8 ore al giorno nel luogo più sicuro del mondo
  • ecc …

A meno che … i soldi non li mettiamo NOI genitori. Sta già succedendo (leggi qui).

Noi dobbiamo dire NO.

Noi dobbiamo fare, per la  nostra scuola, i conti di:

  • ore di supplenze necessarie (da subito e non dopo 2 settimane)
  • ore di attività alternative necessarie
  • soldi necessari per il funzionamento ordinario (tutto, mensa inclusa)
  • soldi per le pulizie necessari (di tutto il plesso scolastico)
  • ecc …

e pretendere che

  • MIUR, USP (Ufficio Scolastico Provinciale) e UPR (Ufficio Scolastico Regionale) si mettano d’accordo e diano, anno dopo anno, tutti i soldi necessari perché la nostra scuola funzioni al meglio … SENZA i soldi del NOSTRO CONTRIBUTO VOLONTARIO … che invece vogliamo siano usati per portare la nostra scuola e i nostri figli a visitare la Luna!
  • non siano tagliati i soldi per la scuola pubblica
  • ci siano restituiti i soldi regalati alle private
  • e soprattutto … che alla nostra scuola arrivino tutti i soldi che servono

Perché i soldi ci sono!

«i bambini non vivono in un "mini-mondo", ovvero stanza dei giocattoli, ma nello stesso mondo degli adulti ... e il mondo degli adulti il bambino lo vede e lo giudica»

MANIFESTA!!

La scuola è il futuro della memoria

25 APRILE 2010
Parco Giordano Sangalli (Largo R. Petazzoni), Roma la locandina

17 APRILE 2010 ALLE ORE 15.00: MANIFESTAZIONE CITTADINA CON CORTEO S-CONCERTO

Clikka sull'immagine per scaricare il Volantino
Sabato 4 Aprile 2009: Manifestazione Nazionale CGIL

28 MARZO Manifestazione nazionale sindacati unitari di base, ore 15,00 Piazza della Repubblica, Roma

SABATO 21 MARZO: PORTIAMO AL MINISTERO I RISULTATI DELLA CAMPAGNA ISCRIZIONI ALLA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITA’

18 marzo 2009: sciopero FLC di tutti i settori della conoscenza

www.foruminsegnanti.it

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